Bisogna prima di tutto capire una cosa, Parolini, che l’ambizione di questi fisici teorici è di andare al livello fondamentale della realtà, al nucleo della cipolla, oltre il quale non c’è nient’altro, alla “causa prima naturale” potremmo quasi dire. All’essere pura esistenza senza essenza, prendendo in prestito la metafisica.
Ora, siamo ancora nel campo della fisica sperimentale, chiedo io?
Primo, com’è possibile controllare l’esistenza di questi ipotizzati granuli di spazio fuori dal tempo?
Secondo, come sarebbe emerso il tempo ad un livello successivo?
Terzo, ma il più importante, perché questi granuli dovrebbero essere irriducibili ed indivisibili (e non un altro strato di cipolla), se l’introspezione (che tutti sperimentiamo) ci rivela che l’ultimo vero strato irriducibile ed indivisibile è la coscienza?
Di: Giorgio Masiero
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